Indagine conoscitiva sull’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento

TUTTI i video, le trascrizioni e le sintesi delle audizioni relative all'Indagine conoscitiva sull’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento, della 7^ commissione permanente del Senato dell Repubblica Italiana. Una lettura necessaria, e illuminante, per ogni insegnante, genitore e studenti d'Italia. “Giovani schiavi resi drogati e decerebrati: gli studenti italiani. I nostri figli, i nostri nipoti. In una parola, il nostro futuro“

7^ commissione permanente del Senato della Repubblica Italiana

Aprile 2018 - Giugno 2021


Audizioni di:

  • Manfred Spitzer (neuropsichiatra)

  • Lamberto Maffei (neurobiologo)

  • Andrea Marino

  • Alessandra Venturelli (presidente Associazione Italiana Disgrafie e docente)

  • Raffaele Mantegazza e Mariangela Treglia (pedagogista – psicoterapeuta)

  • rappresentanti dell'Associazione Italiana Editori (AIE)

  • Angela Biscaldi e Paolo Moderato

  • Pier Cesare Rivoltella

  • direttore della Polizia Postale


Conclusioni

https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1299729.pdf


[...] Giovani schiavi resi drogati e decerebrati: gli studenti italiani.

I nostri figli, i nostri nipoti. In una parola, il nostro futuro“


Audizione 1 - Manfred Spitzer (primario Ospedale psichiatrico di Ulma) - Video e sintesi

Il Senatore dà inizio all'audizione presentando il Professor Manfred Spitzer, primario all'ospedale psichiatrico di Ulma. Spitzer inizia il suo intervento chiarendo di non essere contrario alla tecnologia, ma di voler mettere in guardia sui rischi e gli effetti collaterali dell'eccessivo utilizzo della tecnologia informatica. Spiega che questi rischi sono seri e gravi, soprattutto per quanto riguarda la salute fisica.

Rischi per la Salute Fisica

Spitzer illustra come l'uso eccessivo della tecnologia informatica possa portare a problemi di postura, sovrappeso, diabete e ipertensione. Cita evidenze mediche che dimostrano un aumento dei disturbi del sonno, diabete, ipertensione, ictus e infarti, con un rischio raddoppiato per la popolazione. Un altro impatto significativo è la miopia, soprattutto nei bambini. Spitzer spiega come l'uso prolungato di smartphone, specialmente da parte di bambini di 3-5 anni, possa influenzare negativamente lo sviluppo dell'occhio. La visione ravvicinata dello schermo costringe l'occhio a crescere per mettere a fuoco, aumentando il rischio di miopia. Spitzer definisce questo fenomeno una "pandemia", con un tasso di miopia tra i giovani del 30-50% in Europa e dell'80% in Cina, con punte del 95% nella Cina meridionale. Questo dato è allarmante se confrontato con l'1-5% della popolazione generale europea. Questo aumento, sottolinea, si traduce in un rischio maggiore di cecità in età avanzata. Spitzer stima che in Cina, con l'80% di miopi su 1,5 miliardi di persone, ci saranno 15 milioni di ciechi in più nei prossimi decenni.

Impatto sullo Sviluppo Cerebrale, Rischio di Dipendenza e l'Influenza delle Lobby Digitali

Spitzer paragona l'interferenza dello sviluppo oculare causata dall'uso degli smartphone all'interferenza dello sviluppo cerebrale, evidenziando come questo rappresenti un problema significativo per bambini e adolescenti. Come psichiatra esperto in dipendenze, aggressività, ansia, depressione e diminuzione dell'empatia e della soddisfazione nella vita, Spitzer cita uno studio britannico che dimostra come le ragazze di 13 anni che trascorrono più di 3 ore al giorno su Facebook abbiano il doppio delle probabilità di soffrire di depressione a 18 anni. Uno studio americano ha rilevato un raddoppio del tasso di suicidi tra le ragazze negli ultimi sette anni, mentre tra gli uomini l'aumento è stato del 30%. Esaminando 500.000 giovani, lo studio ha evidenziato una correlazione diretta tra il tempo trascorso davanti agli schermi e i comportamenti suicidi. Spitzer critica l'influenza delle lobby digitali, che promuovono il digitale come il futuro, nascondendo i rischi per la salute. Secondo Spitzer, queste lobby, con i loro interessi economici, saranno responsabili di 7 milioni di morti nei prossimi dieci anni.

Effetti negativi della tecnologia sull'apprendimento

Spitzer porta diversi esempi di studi che dimostrano come l'uso della tecnologia in ambito scolastico non abbia portato a miglioramenti nell'apprendimento. Cita uno studio del 2019 su 2.500 bambini che dimostra come l'uso di schermi tra i 2 e i 5 anni sia correlato a uno sviluppo cognitivo inferiore. Cita inoltre lo studio PISA, che ha coinvolto quindicenni di 50 paesi, dimostrando che maggiore è l'investimento nell'informatica digitale, minore è lo sviluppo della conoscenza nei 20 anni successivi. Afferma che non esiste uno studio serio che dimostri come la digitalizzazione nelle scuole migliori la capacità di apprendimento. Spitzer cita poi uno studio del Regno Unito che ha analizzato i voti di centinaia di migliaia di studenti in 90 scuole che hanno introdotto il divieto del cellulare tra il 2002 e il 2012. I risultati hanno dimostrato che il divieto ha portato a un miglioramento dei voti degli studenti meno brillanti, mentre non ha avuto effetti significativi sugli studenti più bravi. Secondo Spitzer, la digitalizzazione, anziché colmare il divario tra chi ha e chi non ha, lo accentua, togliendo possibilità ai più poveri.

L'importanza della conoscenza pregressa nell'era digitale

Spitzer sottolinea l'importanza della conoscenza pregressa nell'era digitale. Afferma che, sebbene si dica che nell'era digitale non serva conoscere nulla perché si può cercare tutto su Google, in realtà per usare Google in modo efficace è necessario possedere già delle conoscenze. Spiega che è la conoscenza pregressa che permette di formulare domande pertinenti e di selezionare i risultati di ricerca corretti su Google. Spitzer cita il "Morbo di Google" come esempio dei pericoli dell'autodiagnosi online. Questo fenomeno, osservato dagli ingegneri Microsoft nel 2009, dimostra come la mancanza di conoscenze mediche possa portare a interpretazioni errate dei sintomi e a inutili allarmismi. Spitzer conclude affermando che non esiste una "competenza mediatica" che possa sostituire la conoscenza pregressa. Per preparare la prossima generazione all'era digitale, secondo Spitzer, è fondamentale che i giovani acquisiscano solide conoscenze, in quanto solo queste li renderanno in grado di utilizzare gli strumenti digitali in modo critico e consapevole.

Scrittura a mano vs. Digitazione e l'importanza dell'attenzione

Spitzer sostiene che scrivere a mano è più efficace della digitazione per l'apprendimento. Cita uno studio del 2014 che dimostra come gli studenti che prendono appunti a mano ottengano risultati migliori nei test rispetto a quelli che usano dispositivi elettronici. Spiega che la scrittura a mano richiede un'elaborazione più profonda delle informazioni, costringendo gli studenti a sintetizzare i concetti chiave e a organizzare gli appunti in modo logico. Al contrario, la digitazione al computer può portare a una trascrizione passiva, senza una reale elaborazione del contenuto. Spitzer conclude affermando che la digitalizzazione dei libri di testo, con l'aggiunta di hyperlink, video e altri contenuti digitali, non migliora l'apprendimento, ma anzi lo peggiora.

I pericoli della disinformazione e la velocità di diffusione delle notizie false

Spitzer mette in guardia sui pericoli della disinformazione online. Cita studi pubblicati su "Science" e "Nature" che dimostrano come le notizie false si diffondano più velocemente e abbiano un impatto maggiore rispetto alle notizie vere. Spiega che il nostro cervello è naturalmente attratto da informazioni nuove e sorprendenti, anche se false. Spitzer critica l'uso manipolatorio dei social media, citando lo scandalo di Cambridge Analytica come esempio di come i dati personali possano essere utilizzati per influenzare le opinioni e i comportamenti degli utenti. Cita studi che dimostrano come sia possibile influenzare lo stato emotivo degli utenti, le loro scelte di acquisto e persino l'esito delle elezioni attraverso la manipolazione dei social media.

Interventi per limitare l'uso della tecnologia e proteggere i giovani

Spitzer suggerisce alcuni interventi per limitare l'uso della tecnologia e proteggere i giovani dai suoi effetti negativi. Propone di vietare l'uso degli smartphone a scuola ai minori di 14 anni, come già avviene in Francia e in Cina. Suggerisce inoltre di seguire l'esempio della Corea del Sud, dove dal 2015 è in vigore una legge che limita l'uso degli smartphone ai minori di 19 anni. Questa legge prevede il blocco di contenuti inappropriati, il monitoraggio del tempo di utilizzo e la limitazione dell'accesso ai giochi online durante la notte. Spitzer conclude il suo intervento invitando il pubblico a essere critico nei confronti della tecnologia e a valutare attentamente le prove scientifiche prima di abbracciare acriticamente le nuove tecnologie.


Audizione 2 - Lamberto Maffei (neurobiologo)- Video e sintesi


Introduzione

Il professor Lamberto Maffei, neurobiologo, inizia il suo intervento al Senato della Repubblica partendo da una premessa divertente per introdurre un argomento tutt'altro che leggero: i problemi legati all'uso eccessivo della tecnologia, in particolare dei cellulari. 


L'uomo primitivo e l'evoluzione del cervello

Maffei paragona l'uomo primitivo, come Lucy, a un "animale istintivo", un essere che reagiva agli stimoli visivi in modo immediato, come la fuga di fronte a un pericolo. Il professore sottolinea che il comportamento umano è strettamente legato al cervello e che ogni cambiamento di idea o di atteggiamento implica una modificazione a livello cerebrale. 


La generazione "Neet" e il problema dell'isolamento

L'attenzione si sposta poi sulla generazione "Neet", composta da giovani che vivono isolati nelle proprie stanze, rifiutando la realtà e preferendo il mondo virtuale offerto dalla tecnologia. Maffei definisce questi giovani "NEET" (Not in Education, Employment, or Training) e riporta la situazione in Giappone, dove il fenomeno riguarda oltre due milioni di ragazzi. Il professore evidenzia una correlazione diretta tra lo sviluppo tecnologico di un paese e il numero di giovani NEET, con il Giappone e la Corea del Sud in testa a questa classifica. In Italia, il numero di NEET si aggira intorno ai centomila, ma è in costante aumento. 

Questi ragazzi, rinchiusi nelle proprie stanze, evitano il contatto con la realtà e con gli altri, perdendo il contatto fisico e affettivo, come abbracci e carezze. In Giappone, sono nate figure professionali, spesso studentesse, che si recano a casa di questi giovani per cercare di riportarli alla realtà, portandoli a fare passeggiate e interagire con il mondo esterno.


La dipendenza da smartphone e gli effetti sul cervello

Il professore invita a riflettere sull'uso eccessivo degli smartphone, paragonandolo a una droga. Chiede di immaginare di togliere lo smartphone a un giovane o a un adulto e di osservare la reazione: l'impossibilità di ragionare, la necessità di riavere l'oggetto. Questo comportamento è dovuto all'azione di ormoni come il cortisolo, legato alla reattività, e la dopamina, legata alla ricompensa. 


Lo sviluppo tecnologico e il pensiero rapido

Maffei evidenzia come la rapidità dello sviluppo tecnologico abbia portato al predominio del "pensiero rapido", istintivo e immediato, a discapito del pensiero riflessivo. L'esempio del tubo catodico e dei transistor illustra come in passato le nuove tecnologie si sviluppassero in modo più lento, consentendo un'assimilazione graduale delle conoscenze. Oggi, invece, la velocità con cui la tecnologia evolve non lascia il tempo al cervello di elaborare le informazioni in modo completo, soprattutto per quanto riguarda i giovani, il cui cervello è ancora in fase di sviluppo. 

Questa velocità ha portato a una società frenetica, dove non c'è tempo per l'ascolto e la riflessione, dove si è sempre di corsa. Il professore cita Maria Montessori, che sosteneva l'importanza del divertimento nell'apprendimento, perché stimola la dopamina e attiva il cervello. 


La fuga dalla parola e l'importanza del linguaggio

Un'altra conseguenza dell'uso eccessivo della tecnologia è la "fuga dalla parola". I giovani preferiscono comunicare attraverso messaggi scritti, considerati più precisi, perdendo l'abitudine al dialogo e all'uso della parola come strumento di ragionamento. Il linguaggio, secondo Maffei, è la base del pensiero razionale. 


La solitudine e l'atrofizzazione del cervello

L'isolamento in cui vivono molti giovani, amplificato dall'uso della tecnologia, porta alla solitudine, che ha effetti negativi sul cervello.Il professore paragona il cervello a un muscolo: se non viene utilizzato, si atrofizza.La solitudine, quindi, impedisce al cervello di mantenersi attivo e funzionante. Questo fenomeno è ancora più evidente negli anziani, che spesso non riescono ad adattarsi alle nuove tecnologie e si ritrovano isolati dai propri cari.Maffei suggerisce che la solitudine possa essere un fattore aggravante della demenza senile. 

Il professore utilizza l'immagine di un uomo intrappolato in una rete per rappresentare la condizione del cervello bombardato da un eccesso di stimoli.Così come un neurone, che riceve ed elabora informazioni, può andare in tilt se sottoposto a un carico eccessivo, anche il cervello umano può bloccarsi di fronte a una quantità eccessiva di stimoli. Questo sovraccarico di informazioni porta a una "occlusione del cervello", ovvero all'incapacità di elaborare il flusso di dati.


Il cellulare in classe: un nemico per l'apprendimento

Portare il cellulare in classe, quindi, significa impedire al cervello di concentrarsi sull'apprendimento. I neuroni, impegnati a gestire gli stimoli provenienti dal dispositivo, non sono in grado di dedicare la giusta attenzione alle lezioni. Maffei cita l'esempio di Steve Jobs, che vietava ai propri figli di usare il cellulare fino all'adolescenza, consapevole dei suoi effetti potenzialmente dannosi.


Il cellulare come protesi cerebrale

Il professore definisce il cellulare una "protesi cerebrale", un elemento estraneo che si inserisce nel cervello e ne influenza il funzionamento. Le protesi cerebrali sono pericolose perché limitano la libertà di pensiero.


Computer e uomini: un'alleanza possibile

Maffei cita Einstein: "I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. L'insieme dei due è una forza incalcolabile". Il professore concorda con questa affermazione, sottolineando come la lentezza del cervello umano rispetto alla velocità dei computer non debba essere vista come un limite, ma come una caratteristica da valorizzare. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra le capacità umane e quelle delle macchine, evitando che queste ultime prendano il sopravvento. 


Lo sviluppo delle sinapsi e l'importanza dell'educazione

Maffei spiega che le sinapsi, connessioni tra i neuroni, si sviluppano dalla nascita fino a raggiungere il picco intorno ai tre anni di età.Successivamente, il loro numero si stabilizza per poi diminuire gradualmente con l'avanzare dell'età.Il professore sottolinea come un bambino di tre anni abbia un numero di sinapsi tre volte superiore a quello di un adulto, e quindi una maggiore plasticità cerebrale. 


I kamikaze e la manipolazione del cervello

Maffei fa un parallelismo tra i giovani che fanno un uso eccessivo della tecnologia e i kamikaze, entrambi esempi di come il cervello umano possa essere manipolato. I kamikaze, spinti da un indottrinamento estremo, sacrificavano la propria vita per una causa. Allo stesso modo, i giovani che vivono in simbiosi con la tecnologia rischiano di perdere la propria individualità, diventando schiavi di un sistema che li priva della capacità di pensare autonomamente.


Il ruolo dell'università e della scuola

Il professore critica l'università che forma lavoratori senza prima formare cittadini. Sostiene la necessità di insegnare ai giovani i valori della cittadinanza, a partire dalla scuola dell'infanzia. Cita l'esempio di una scuola americana dove, attraverso un programma educativo specifico, si ottennero risultati positivi nella formazione dei bambini.


Gli algoritmi e la controfigura digitale

Maffei introduce il tema degli algoritmi, che definisce "meravigliosi" per la loro precisione. Gli algoritmi, attraverso la raccolta di dati personali, creano una "controfigura digitale" di ogni individuo, in grado di prevedere gusti, abitudini e comportamenti. Questa controfigura digitale può essere utilizzata per scopi commerciali, come suggerire prodotti o servizi, ma solleva interrogativi sulla privacy e sulla libertà di scelta. 

Il professore racconta un aneddoto su una chiesa a Nassau dove un robot, dopo aver impartito la benedizione, fornisce ai fedeli una stampa del loro contributo economico. Questo esempio, seppur estremo, evidenzia come la tecnologia stia progressivamente sostituendo l'uomo anche in ambiti come la religione. 


La tecnologia al servizio della medicina

Maffei riconosce i benefici della tecnologia in campo medico, citando l'esempio del pacemaker per il cuore e degli stimolatori cerebrali utilizzati per trattare il morbo di Parkinson. Sottolinea però i rischi della "protesi cerebrale", ovvero dell'utilizzo di dispositivi elettronici per modificare il funzionamento del cervello. La manipolazione del cervello, infatti, è relativamente semplice, poiché la sua plasticità lo rende facilmente influenzabile. 


La dittatura dell'intelligenza artificiale

Il professore conclude il suo intervento con una riflessione sui rischi dell'intelligenza artificiale. Mentre nei regimi dittatoriali la polizia impediva la libera espressione del pensiero, l'intelligenza artificiale, pur garantendo la libertà di parola, rischia di limitare la libertà di pensiero. Questo perché, attraverso un flusso costante di informazioni, l'intelligenza artificiale può plasmare il pensiero degli individui, trasformandoli in "kamikaze" privi di spirito critico. 


Conclusioni

Il professor Maffei, pur riconoscendo i vantaggi della tecnologia, lancia un monito sui rischi legati al suo uso eccessivo, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Invita a riflettere sull'importanza di un uso consapevole e responsabile della tecnologia, che non deve sostituirsi all'uomo, ma esserne uno strumento. 


Audizione 3 - Alberto Marino (psicoterapeuta)- Video e sintesi

Professor Andrea Marino, psicoterapeuta dell'Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale di Roma.

Il professor Marino inizia ringraziando per l'invito e propone un breve preambolo per presentare lo stato dell’arte dei bambini in fase di apprendimento. Il professore prosegue definendo il periodo storico attuale come un momento di “tecnoliquidità”, un termine coniato dal suo Istituto per descrivere l'epoca in cui la liquidità in stile baumaniano e l’ipertecnologia si stanno affermando. Partendo dalla sua esperienza clinica, il professore afferma che la tecnologia digitale sta influenzando i principi e il funzionamento della dipendenza sin dal primo anno di età, influenzando anche l'apprendimento. A dimostrazione di ciò, cita alcuni dati: ogni giorno vengono scaricate 13.000 ore di musica da internet e vengono inviate 168 milioni di email tramite smartphone o tablet.

Il professore sottolinea che il passaggio dalla scrittura a mano alla digitazione sta modificando il movimento e la neuroplasticità, soprattutto in fase di apprendimento, influenzando la struttura e la funzione del sistema nervoso. Descrive la neuroplasticità come la capacità del sistema nervoso di adattarsi e mutare in base a stimoli positivi e negativi, creando abitudini attraverso la ripetizione. Afferma che l’abitudine alla digitazione sui dispositivi elettronici, sin dalla tenera età, stia modificando il sistema neurofisiologico, come dimostrato da video su YouTube in cui i bambini di un anno provano a zoomare su riviste e fogli di carta come farebbero su un touch screen. Secondo alcune ricerche, queste modifiche potrebbero avvenire già in fase perinatale. Il professor Marino sottolinea che questa nuova strutturazione neurofisiologica influenza l'apprendimento scolastico, modificando la ricezione dell'insegnamento.

Il professor Marino prosegue presentando alcuni dati nazionali e internazionali degli ultimi 10-15 anni che dimostrano l'effetto negativo della tecnologia sull'istruzione. Sottolinea che non esistono prove reali a sostegno dell'idea che i media digitali migliorino l'apprendimento a scuola. Al contrario, numerose ricerche, tra cui uno studio del 1998, dimostrano che l'uso dei computer in classe ha un impatto negativo sull'istruzione. Nel 2002, due economisti hanno rilevato un calo del rendimento in matematica tra gli studenti di quarta elementare in Israele dopo l'introduzione dei computer nelle scuole, oltre ad altri effetti negativi in altre materie nelle scuole superiori.

Altri ricercatori non hanno riscontrato effetti negativi sulla lettura tramite computer, ma ne hanno escluso anche le ripercussioni positive. Gli autori di questi studi hanno evidenziato come la presenza di un computer a casa spesso porti i bambini a giocare ai videogiochi anziché studiare, influenzando negativamente i risultati scolastici.

Lo studio prosegue affermando che gli studenti che non usano mai i computer a scuola ottengono meno frequentemente brutti voti rispetto a quelli che li usano poche volte all'anno. Al contrario, le capacità di lettura e calcolo degli studenti che usano il computer più volte a settimana sono peggiori. Lo stesso vale per l'utilizzo di Internet a scuola.

Il professor Marino passa poi ad analizzare alcuni dati a livello mondiale:

  • L'uso dei computer nella scuola materna può causare disturbi dell'attenzione, come dimostra l'impennata di casi di ADHD negli ultimi 5-10 anni, con conseguente aumento dei costi per il supporto scolastico.

  • In età scolare si registra un aumento dell'isolamento sociale.

  • Valutazioni condotte in Perù e Uruguay hanno dimostrato che i bambini con accesso ai computer a scuola non hanno ottenuto risultati migliori nei test rispetto agli studenti senza computer, mostrando anche meno entusiasmo nello svolgimento dei compiti a casa.

  • In Corea del Sud, il paese con la più alta diffusione di media digitali nelle scuole, un'indagine del Ministero ha rilevato che nel 2010 il 12% degli studenti aveva sviluppato dipendenze da Internet.

  • In Corea del Sud, Cina e Giappone sono stati allestiti campi di riabilitazione simili a campi di concentramento per i dipendenti da Internet e social media, noti come Hikikomori.

  • La Cina ha adottato un approccio più invasivo, con rieducazione comportamentale quasi militare per le persone affette da dipendenza da Internet.

Il professor Marino sottolinea il legame tra dipendenza, apprendimento e istruzione mediata dalla tecnologia. L'uso di Internet a scuola aumenta le potenzialità negative del mezzo, come dimostrato da una ricerca del 2006 condotta in dieci scuole della California e del Maine. Una ricerca del 2014 condotta in North Carolina su studenti di quinta elementare ha dimostrato che l'accesso a un computer portatile e a Internet a casa riduceva il rendimento scolastico in matematica e letteratura.

Lo studio con i media elettronici risulta più faticoso a causa della distrazione causata dai collegamenti ipertestuali, che portano gli studenti a perdere il filo del discorso e frammentano la narrativa interna fatta di immagini, pensieri ed emozioni. La costante iperattivazione e la distrazione indotte dalla tecnologia impediscono ai ragazzi di ritrovarsi nel proprio concetto di sé, distorcendo le relazioni interpersonali e intrapsichiche.

Il professor Marino conclude affermando che la tecnologia, e in particolare quella legata a Internet, induce distrazione e iperattivazione, ostacolando la costruzione di una solida identità e di relazioni interpersonali positive. Sebbene non esista una soluzione definitiva, il professore evidenzia l’importanza di strumenti come la psicoterapia e la meditazione per rallentare i processi mentali e riportare l'attenzione sulla consapevolezza di sé.

Un senatore ringrazia il professor Marino e chiede un approfondimento su come la tecnologia possa essere d'aiuto nelle scuole e su come affrontare la dipendenza da internet nei giovani.

Un altro senatore chiede chiarimenti sul comportamento dei bambini di un anno che imitano lo zoom sui giornali e sui metodi utilizzati nei campi di rieducazione orientali. Chiede inoltre al professore come veda il futuro dell’apprendimento e della società in generale, considerando l'impossibilità di tornare indietro rispetto all'uso della tecnologia.

Un altro senatore interviene nuovamente, sottolineando l'impatto negativo dell'ecosistema web e dei social network. Cita l'esempio di alcune città giapponesi in cui le autorità sono state costrette a coprire semafori, pali della luce e muri per evitare incidenti causati da persone distratte dall'uso del cellulare. Chiede infine al professor Marino di tirare le somme della sua presentazione.

Il professor Marino ribadisce che non si può tornare indietro dall’ipertecnologia ma si può ragionare su strumenti, tempi e modalità di gestione dei mezzi di comunicazione. Bisogna capire come non ripetere gli errori dei paesi ipertecnologizzati e come utilizzare la tecnologia in sinergia con la nostra tradizione. Il professore ritiene che l’approccio migliore consista nel limitare i tempi e i modi di utilizzo della tecnologia, come si farebbe con qualsiasi altra dipendenza.

Un senatore chiede al professor Marino se sia favorevole all’introduzione di limiti di età per l'utilizzo della tecnologia.

Il professore si dichiara favorevole all’introduzione di regole chiare sin dalla più tenera età.

Un senatore conclude ringraziando il professor Marino e comunicando che la documentazione dell'audizione sarà disponibile online. La seduta viene quindi aggiornata.


Audizione 4 - Alessandra Venturelli - Video e sintesi


Invasione digitale e conseguenze

La tecnologia digitale è diventata pervasiva nella vita quotidiana, a casa e a scuola, con conseguenze confermate da ricerche a livello mondiale.

Si sottolinea che i bambini di oggi non si ammalano più principalmente per cause organiche, bensì per disturbi di apprendimento, attenzione, emotivi e comportamentali. Questo cambiamento, insieme agli studi economici che dimostrano l'efficacia degli investimenti precoci nel capitale umano, specialmente nei primi mille giorni di vita, evidenzia la velocità dei cambiamenti e la necessità di una valutazione complessiva.


Perdita di competenze manuali a favore del digitale

Viene presentato uno studio sulla scuola primaria a livello nazionale, il quale dimostra come i bambini di oggi non sappiano allacciarsi le scarpe, tagliare la carne, sbucciare un frutto o costruire braccialetti, ma siano abili nell'usare joystick e controller per videogiochi. La colpa di questo cambiamento nelle abitudini viene attribuita agli adulti, in particolare ai genitori e al contesto scolastico.

Un altro studio, condotto nel 2008 e nel 2019 su un campione nazionale, ha analizzato l'uso delle forbici nella scuola dell'infanzia e primaria, rivelando che l'80% dei bambini non sapeva usarle correttamente. La cosa più grave è che anche i genitori dimostrano la stessa difficoltà e, di conseguenza, i loro figli presentano la stessa impugnatura errata, a dimostrazione che i bambini imparano per imitazione, soprattutto attraverso i neuroni specchio.

Questo dimostra la perdita di competenze manuali, fondamentali per la crescita e per l'apprendimento di strumenti via via più complessi, come la scrittura a mano. L'uso precoce del tablet, anche a due anni, viene messo in discussione, evidenziando come questa pratica stia diventando la norma.


Dall'esperienza fisica all'astrazione: l'importanza del 3D

L'apprendimento avviene attraverso l'esperienza corporea, come dimostrato dalla teoria dell'Unboded Cognition. La conoscenza, anche quella astratta, si basa sull'interazione con l'ambiente e l'uso del corpo. La mano, come sosteneva Maria Montessori, plasma il cervello e attiva aree cerebrali specifiche, creando automatismi che portano a competenze complesse come leggere, scrivere e contare. L'importanza di un insegnamento graduale, sistematico ed efficace viene sottolineata, condannando metodi come quello globale per l'apprendimento della letto-scrittura, che non stimolano adeguatamente l'emisfero sinistro del cervello.

L'eccessiva esposizione al digitale e ai suoi stimoli veloci porta a ipereccitazione, dispersione e difficoltà di concentrazione. Il tablet, in particolare, limita l'utilizzo del corpo, la consapevolezza spazio-temporale e lo sviluppo percettivo.

Isolamento sociale e conseguenze della deprivazione emotiva

L'uso eccessivo di dispositivi digitali, come smartphone e tablet, porta all'isolamento sociale e alla deprivazione emotiva, con conseguente difficoltà nello sviluppo del linguaggio verbale e non verbale, mancanza di empatia e scarso controllo emotivo.


Scrittura manuale vs digitale: vantaggi e svantaggi

L'educazione, intesa come accensione di un fuoco e non come riempimento di un secchio, richiede un metodo di studio costante e un insegnamento attivo e motivante. La tecnologia a scuola si è rivelata un fallimento, nonostante gli investimenti dagli anni '80.

La scrittura manuale, a differenza di quella digitale, presenta numerosi vantaggi:

  • Bassa tecnologia: costi contenuti e minore impatto ambientale.

  • Attività motoria specializzata: coinvolgimento di tutto il corpo e reazione diretta.

  • Apprendimento graduale e sistematico: maggiori possibilità di apprendimento.

  • Stimolazione dell'emisfero sinistro: sviluppo di capacità cognitive superiori.

  • Miglioramento della motricità fine: prevenzione di difficoltà di apprendimento.

  • Riconoscimento e memorizzazione delle lettere: maggiore correttezza ortografica.

  • Miglioramento della produzione scritta: maggiore quantità, qualità e creatività.

  • Miglioramento dell'apprendimento dei contenuti: maggiore elaborazione e memorizzazione.

  • Miglioramento del rendimento scolastico e dell'autostima: maggiore motivazione.

Uno studio della neurologa americana Karin James su bambini di 4 anni ha dimostrato che scrivere a mano attiva l'area cerebrale del riconoscimento delle lettere, a differenza di altri metodi come la copia, l'osservazione o la scrittura al computer. Questo dimostra che il gesto motorio della scrittura è fondamentale per la formazione neuronale e per la lettura.


Crisi educativa e soluzioni

La scuola italiana registra un'inadeguatezza del 28% nella comprensione di testi e messaggi, posizionandosi ultima in Europa. Questo dato allarmante, definito come uno stato permanente di recessione più grave della crisi finanziaria, evidenzia l'importanza cruciale dell'educazione.

La centralità della scuola dell'infanzia emerge come soluzione, con la necessità di una preparazione adeguata in precalcolo, prelettura e prescrittura. I dati allarmanti sulla postura scorretta, sull'impugnatura errata della matita e sull'insufficienza grafomotoria evidenziano la mancanza di insegnamenti mirati nella scuola dell'infanzia, con conseguenze negative nella scuola primaria.
Le criticità dell'attuale sistema educativo sono:

  • Mancanza di formazione specifica degli insegnanti: soprattutto in ambito grafomotorio.

  • Mancanza di indicazioni ministeriali precise: su come promuovere i prerequisiti e l'insegnamento della scrittura a mano.

  • Mancanza di un unico modello di scrittura in corsivo funzionale: a differenza di altri paesi come la Francia.

  • Modelli di insegnamento obsoleti: come l'alfabetiere con quattro caratteri, deleterio per l'apprendimento.

Uno studio sull'uso delle LIM nelle scuole primarie ha rivelato che la lavagna in ardesia è considerata più efficace per l'insegnamento della scrittura. Si propone quindi di non demonizzare la tecnologia, ma di integrarla in base all'età del bambino e alle esigenze specifiche, usando ad esempio la LIM per video, proiezioni e ricerche online.


Aumento dei disturbi di apprendimento e approccio preventivo

Negli ultimi sette anni, i disturbi di apprendimento sono aumentati dello 0,7% al 3,2%, con un incremento del 357%. La disgrafia, in particolare, è aumentata del 163% negli ultimi quattro anni.

Si sottolinea l'importanza di un approccio preventivo, basato su:

  • Prevenzione: per tutti gli alunni dalla scuola dell'infanzia, in una logica di continuità.

  • Potenziamento: per i bambini con difficoltà, con ulteriori stimoli per il recupero.

  • Recupero: intervento individualizzato da parte di un esperto.

  • Strategie compensative e dispensative: solo per i casi strettamente necessari.

Il metodo proposto si basa su:

  • Concretezza: partire dalla realtà e dall'esperienza corporea.

  • Manipolazione: utilizzo di percorsi motori, manipolazione di oggetti e pongo.

  • Scrittura: riproduzione del tracciato appreso con il corpo.

  • Gradualità: passaggio dalla verticalità all'orizzontalità.

Viene presentato un modello di lettere in corsivo semplificato e continuo, simile a quello francese e inglese, studiato per facilitare l'apprendimento.


Conclusioni

L'obiettivo è sensibilizzare il legislatore sulla problematica dell'eccessiva esposizione alla tecnologia digitale e sulla necessità di:

  • Educare genitori e insegnanti: promuovere un uso consapevole e responsabile della tecnologia.

  • Incoraggiare la scrittura a mano: implementarla nel sistema scolastico come strumento fondamentale per lo sviluppo cognitivo.

  • Valutare la necessità di divieti: limitare l'uso della tecnologia in età evolutiva.

  • Definire un quadro chiaro di indicazioni: per la scuola dell'infanzia, ispirandosi a metodi come quello analogico o la pedagogia steneriana [18, 19].

Si sottolinea l'importanza di:

  • Sviluppare le arti e le attività creative: danza, musica, disegno come strumenti di crescita e apprendimento.

  • Agire con prudenza: in attesa di ulteriori studi, limitare l'uso della tecnologia, promuovere la manipolazione e la bassa tecnologia.

  • Investire sulla fascia prescolare: garantire le migliori possibilità di apprendimento nei primi mille giorni di vita.

  • Adottare metodi di insegnamento basati sulla ricerca: con un progetto di continuità tra asilo nido, scuola dell'infanzia e primaria.

  • Promuovere un apprendimento divertente e coinvolgente: basato sul gioco e sul movimento.

  • Limitare l'uso della tecnologia a scuola e in famiglia: promuovere il principio di responsabilità e la capacità di scelta consapevole [24, 25].

  • Rivedere la formazione dei docenti: fornire una solida base scientifica e indicazioni precise su strumenti, materiali e metodi efficaci.

  • Recuperare i capisaldi della scuola italiana: leggere, scrivere e contare come abilità fondamentali per la vita quotidiana.


L'intervento si conclude con i ringraziamenti alla professoressa Venturelli e la comunicazione che la documentazione dell'audizione sarà disponibile online.


Audizione 5 - Raffaele Mantegazza (pedagogista) e Mariangela Treglia (psicoterapeuta) - Video e sintesi

Introduzione

Nell'intervento, il relatore esprime la sua preoccupazione per l'impatto delle nuove tecnologie sull'uomo, in particolare sui processi di apprendimento degli studenti. La sua preoccupazione principale è che le nuove tecnologie stiano diventando fini a se stesse, anziché essere utilizzate come strumenti per l'apprendimento e la crescita personale.

La Necessità di una Supervisione Adulta e di un Uso Limitato

Il relatore sostiene che l'uso delle nuove tecnologie da parte di bambini e ragazzi dovrebbe essere sempre supervisionato dagli adulti, per brevi periodi di tempo che possono aumentare gradualmente con la crescita. Ad esempio, sconsiglia l'uso di smartphone sotto i 13 anni e raccomanda che il tempo dedicato alle nuove tecnologie sia inferiore a quello dedicato ad altre forme di apprendimento e divertimento.

Dematerializzazione e Importanza dell'Esperienza Sensoriale

Il relatore critica l'eccessiva enfasi sulla "dematerializzazione" e "defisicizzazione" nell'educazione. Citando San Tommaso d'Aquino ("Non c'è niente nell'intelletto che prima non sia stato nei sensi"), sottolinea l'importanza dell'esperienza sensoriale per l'apprendimento. A suo parere, l'apprendimento avviene attraverso tutti i sensi: olfatto, gusto, tatto, udito e vista.

Esempio delle LIM e Perdita di Competenze Manuali

A dimostrazione della sua tesi, il relatore porta l'esempio delle LIM (Lavagne Interattive Multimediali) che, a suo avviso, hanno portato alla scomparsa delle tradizionali lavagne con i gessi nelle scuole. Questo cambiamento, seppur positivo per alcuni aspetti, ha portato alla perdita di competenze manuali come la scrittura a mano, in particolare del corsivo. Il relatore non nega l'importanza di imparare ad usare strumenti di videoscrittura, ma sottolinea l'importanza di non perdere competenze essenziali come la scrittura a mano.

Oralità Secondaria e Mancanza di fisicità

Il relatore cita un autore che definiva il digitale come "oralità secondaria" e si interroga sulla reale presenza dell'oralità nell'era digitale. A suo avviso, la capacità di parlare in pubblico, di gestire il proprio corpo durante una presentazione, si sta perdendo a causa dell'uso eccessivo di supporti digitali come le slide. Cita l'esempio di studenti universitari che presentano le loro tesi di laurea leggendo le slide, senza interagire con la commissione.

La Perdita del Contatto Umano e l'Importanza del Linguaggio del Corpo

Il relatore sottolinea l'importanza del contatto umano, anche in ambito scolastico. Racconta la sua esperienza di insegnante nella formazione professionale, dove l'incontro con i genitori era fondamentale per comprendere meglio gli studenti. L'introduzione delle pagelle online, seppur comoda, ha eliminato questa preziosa occasione di contatto diretto.

Secondo il relatore, osservare il linguaggio del corpo di un genitore può rivelare molto sulla personalità e il comportamento del figlio. Critica le tecnologie che, a suo avviso, portano ad una mancanza di fisicità o ad una sua mercificazione, riducendola a pornografia ed esibizione. Fa l'esempio di un ragazzo sovrappeso e insicuro che, passando troppo tempo online, non impara ad accettarsi e a relazionarsi con il proprio corpo.

Esperienza Diretta vs. Esperienza Mediata

Il relatore evidenzia la differenza tra esperienza diretta ed esperienza mediata dalle tecnologie. Racconta di una classe in gita a Parigi che, anziché vivere appieno l'esperienza di trovarsi sotto la Torre Eiffel, ha preferito filmarla con lo smartphone, perdendo l'occasione di un'esperienza sensoriale e irripetibile.

Il Tempo, l'Amore e l'Apprendimento

Il relatore introduce il tema del tempo, sostenendo che l'apprendimento richiede tempo, pazienza e amore. Critica la velocità e l'immediatezza del mondo digitale che, a suo avviso, ci impediscono di apprezzare la dimensione dell'attesa e della dedizione. Sostiene che l'apprendimento dovrebbe essere un processo lento e graduale, come dimostrato anche dall'evoluzione umana, che è passata dall'oralità alla scrittura, alla stampa e infine all'era digitale.

L'Importanza del Metodo Analogico e l'Utilizzo Critico della Tecnologia

Il relatore non demonizza completamente le nuove tecnologie, ma ne auspica un utilizzo critico e consapevole. A suo avviso, il metodo analogico dovrebbe essere prioritario, soprattutto nelle prime fasi dell'apprendimento. Le nuove tecnologie dovrebbero essere introdotte gradualmente, come strumenti complementari per rafforzare le competenze già acquisite.

Il relatore porta l'esempio di uno studente di Beethoven che può usare Google per trovare la data di pubblicazione della Quinta Sinfonia, ma solo perché ha già una solida conoscenza del compositore. Cita anche il problema degli studenti che non sanno usare i vocabolari perché non conoscono l'ordine alfabetico, a causa dell'abitudine di cercare le parole online. Conclude affermando che non possiamo permetterci di perdere competenze essenziali a causa dell'uso indiscriminato della tecnologia.

Il Dibattito Online e la Perdita della Responsabilità

Il relatore critica il dibattito online, spesso caratterizzato da aggressività e mancanza di rispetto. Cita l'esempio dei blog sportivi o politici, dove le discussioni degenerano facilmente in insulti personali. Sottolinea l'importanza dell'educazione alla cittadinanza responsabile, che implica il coraggio di esprimere le proprie opinioni con nome e cognome, assumendosi la responsabilità delle proprie parole.

Il Tema della Morte e la Circolarità del Tempo nel Web

Infine, il relatore affronta il tema della morte, argomento spesso evitato ma centrale nella vita di ognuno. A suo parere, il web, con la sua circolarità e la possibilità di "resettare" tutto (esempio dei videogiochi), cancella l'idea di finitezza e di conseguenza la consapevolezza della morte. Critica questa visione del tempo che non ha né inizio né fine, e sottolinea l'importanza di accettare la finitezza delle cose e di imparare a concludere le esperienze.

Intervento della Professoressa Treglia

La professoressa Treglia inizia il suo intervento presentando due video che, a causa di problemi tecnici, non vengono mostrati. Nonostante ciò, descrive il contenuto del primo video, che mostra una bambina di meno di un anno intenta a interagire con un giornale come se fosse un tablet, cercando di zoomare sulle immagini.

La Società Tecnoliquida e le Dipendenze Comportamentali

La professoressa Treglia cita il sociologo Bauman e la sua definizione di "società tecnoliquida", caratterizzata da individui costantemente connessi e incapaci di staccare la spina. Questa iperconnessione, favorita dall'avvento del mondo digitale, sta portando ad un aumento delle dipendenze comportamentali, come la dipendenza da internet, dal cybersex, dallo shopping online e dal gioco d'azzardo online.

La Rivoluzione Antropologica e l'Uomo Tecnoliquido

Secondo la professoressa Treglia, l'avvento del digitale sta portando ad una vera e propria rivoluzione antropologica, in cui l'uomo, sempre più "liquido" e privo di radici, si fonde con la tecnologia.

Dati sull'Utilizzo della Tecnologia da Parte dei Bambini

La professoressa Treglia cita alcuni dati allarmanti sull'utilizzo della tecnologia da parte dei bambini. Negli Stati Uniti, il 72% dei bambini di età inferiore ad un anno utilizza già il dito per scorrere le immagini sui touchscreen, il 12% scarica applicazioni e un'ulteriore percentuale utilizza il tablet prima di dormire.

Caratteristiche dell'Uomo del Terzo Millennio

Secondo la professoressa Treglia, l'uso eccessivo della tecnologia sta plasmando le caratteristiche dell'uomo del terzo millennio, promuovendo il narcisismo digitale, la velocità, l'ambiguità e il bisogno di emozioni forti.

L'Impatto del Digitale sull'Apprendimento

La professoressa Treglia esprime la sua preoccupazione per l'impatto negativo del digitale sull'apprendimento. A suo avviso, l'uso eccessivo di tablet e smartphone riduce la capacità di attenzione, aumenta la distraibilità e impedisce lo sviluppo della corteccia prefrontale, la parte del cervello deputata al ragionamento, alla riflessione e alla progettualità.

Il Cervello Limbico e le Emozioni

La professoressa Treglia sostiene che il digitale stimola soprattutto il cervello limbico, la parte del cervello deputata alle emozioni, a discapito della corteccia prefrontale. Cita l'esempio delle fake news, che catturano l'attenzione a livello emotivo, anche quando siamo consapevoli della loro falsità.

La Scrittura a Mano e l'Area Motoria del Cervello

La professoressa Treglia sottolinea l'importanza della scrittura a mano per lo sviluppo dell'area motoria del cervello. L'uso eccessivo di dispositivi digitali sta portando ad una diminuzione delle capacità manuali e ad una maggiore difficoltà nell'apprendimento della scrittura.

Cervello Analogico e Informazioni Durature

La professoressa Treglia conclude il suo intervento ricordando che le informazioni più importanti e durature sono quelle che vengono elaborate dal nostro cervello analogico e trasmesse attraverso l'esperienza diretta, come dimostrano i manoscritti antichi conservati nei musei.

Domande e Risposte

Durante il dibattito, la senatrice Vanin chiede alla professoressa Treglia cosa ne pensi dell'eccessivo affidamento alla tecnologia da parte dei genitori, soprattutto nella prima infanzia. La professoressa Treglia concorda sulla gravità del problema e sottolinea l'importanza di stabilire linee guida chiare per l'uso della tecnologia nella prima infanzia.

La senatrice Granato chiede se i nuovi metodi di apprendimento basati sulla tecnologia non favoriscano un approccio superficiale allo studio, impedendo l'approfondimento e lo sviluppo di competenze solide. La professoressa Treglia condivide la preoccupazione, sottolineando che la velocità e la facilità di accesso alle informazioni offerte da internet possono portare ad una diminuzione dell'impegno e della capacità di affrontare le difficoltà. Conclude affermando che è compito degli adulti, genitori ed educatori, insegnare ai giovani l'importanza della lentezza, della riflessione e dell'approfondimento.


Audizione 6 - Associazione italiana editori - Video e sintesi

Introduzione all'Audizione

Il senatore introduce l'audizione al Senato dell'Associazione Italiana Editori, specificando che si tratta della prima di una serie di audizioni previste per la giornata. Introduce quindi i relatori: Giovanni Bonfanti, presidente del gruppo educativo, Paolo Tartaglino, vicepresidente del gruppo educativo e Anna Maria Urbano, membro della struttura. Infine, informa i presenti che l'audizione verrà trasmessa in streaming e sui canali televisivi del Senato.


Ambienti digitali per la didattica

Bonfanti introduce l'argomento dell'audizione: gli ambienti digitali nella didattica. L'obiettivo è analizzare l'offerta digitale degli editori, l'utilizzo effettivo del digitale da parte di studenti e insegnanti e il futuro del digitale nell'apprendimento. L'analisi si basa su dati raccolti dall'osservatorio dell'Associazione Italiana Editori, sia prima che durante la pandemia di COVID-19.


La diffusione della versione carta e digitale

Bonfanti sottolinea che la versione più diffusa dei libri di testo è quella "carta e digitale". Questa versione non si limita a offrire semplici PDF, ma include una vasta gamma di materiali aggiuntivi come esercizi, video, audio, test, brani musicali e carte navigabili. Dal 2013, gli editori hanno creato un ecosistema digitale completo attorno ai libri di testo, che include contenuti digitali integrativi, materiali per la lavagna interattiva multimediale (LIM) e piattaforme di apprendimento (LMS).


Un caso unico in Europa: Materiali digitali per tutti

Bonfanti evidenzia come l'Italia si distingua in Europa per la diffusione di materiali digitali di qualità a disposizione di studenti e insegnanti per ogni materia e contenuto, senza costi aggiuntivi. La versione "carta e digitale" include tutti questi materiali, accessibili tramite piattaforme dedicate. Per semplificare l'accesso a queste piattaforme, l'Associazione ha creato "Zaino Digitale", una sorta di portale unico per accedere alle piattaforme dei principali editori italiani.


Utilizzo del digitale pre-COVID

Bonfanti presenta i dati raccolti dall'osservatorio sull'utilizzo del digitale prima della pandemia. Nonostante la diffusione della versione "carta e digitale", solo il 5% degli studenti attivava i contenuti digitali dei libri di testo.

Impatto del COVID sull'utilizzo del digitale

Con la pandemia, l'utilizzo del materiale digitale preesistente è aumentato notevolmente, rivelandosi fondamentale per gli insegnanti. La percentuale di studenti che ha utilizzato la versione digitale del libro è più che raddoppiata e, per alcune materie, le percentuali sono diventate molto elevate. Durante il periodo di lockdown, sono stati scaricati oltre due milioni di libri e quasi due milioni di materiali didattici integrativi, come presentazioni PowerPoint, video e audio, forniti gratuitamente dagli editori. Il numero totale di materiali consultati e scaricati tra febbraio e aprile 2020 si è avvicinato ai 5 milioni.

Importanza del libro di testo nella didattica a distanza

Bonfanti sottolinea che il libro di testo, sia cartaceo che digitale, si è rivelato uno strumento importante e apprezzato durante la didattica a distanza, come emerso dai feedback raccolti dall'osservatorio.

Gli investimenti degli editori nel digitale

Tartaglino ribadisce l'impegno degli editori nell'investire nella tecnologia digitale a supporto dei libri di testo. Sottolinea che la scelta di utilizzare la versione cartacea o digitale è lasciata allo studente.

Lettura su carta e lettura digitale: differenze e complementarietà

Tartaglino cita uno studio del 2018, la "Relazione di Stavanger", che analizza l'impatto della digitalizzazione sulle pratiche di lettura. Lo studio evidenzia come la lettura digitale possa portare a una sopravvalutazione della comprensione del testo, mentre la lettura su carta favorisce la memorizzazione. Cita inoltre uno studio della neuroscienziata Marianne Wolff, che sottolinea come la lettura sia un'acquisizione successiva rispetto ad altre capacità cognitive e che il mezzo utilizzato per leggere influenza il processo di apprendimento. La lettura su carta, secondo lo studio, favorisce una lettura più profonda e stimola maggiormente l'empatia rispetto alla lettura digitale. Tartaglino conclude affermando che la lettura su carta e quella digitale sono diverse ma complementari e che gli studenti devono imparare a utilizzare entrambe le modalità. 


Il futuro del lavoro e dell'apprendimento

Bonfanti, proiettandosi al 2030, evidenzia come il mondo del lavoro stia cambiando a causa della tecnologia. La richiesta crescente di flessibilità, adattabilità e lavoro interconnesso renderà cruciali le qualifiche alte e basse, a discapito di quelle intermedie. Cita infine un rapporto dell'OCSE del 2015, ancora attuale secondo Bonfanti, che afferma come l'aggiunta di tecnologie all'insegnamento non ne garantisca l'efficacia. La tecnologia può amplificare l'effetto di un buon insegnamento, ma non può sostituire un cattivo insegnamento. 


Dibattito sull'utilizzo del digitale nella didattica

Il Senatore Cangini interviene con un dubbio e una domanda. Esprime perplessità sul fatto che, nonostante il 93% dei libri di testo abbia una versione digitale ricca di contenuti e il 90% degli insegnanti ne faccia uso, solo il 5% degli studenti scarichi tali contenuti (percentuale salita al 10% durante la pandemia). Deduce quindi che l'utilizzo di questi strumenti non sia centrale per gli insegnanti. Inoltre, cita studi di neuroscienziati, neurologi, psicologi e pedagogisti che concordano nel sostenere che lo studio su carta non sia sostituibile da quello su dispositivi digitali e che questi ultimi non portino benefici, ma svantaggi all'apprendimento. Chiede quindi quali siano i vantaggi concreti dell'utilizzo del digitale, dato che la scienza sembra non evidenziarne alcuno.


Risposta di Bonfanti ai dubbi del Senatore Cangini

Bonfanti risponde al Senatore Cangini affermando che l'utilizzo del digitale varia a seconda della materia e che per certi tipi di apprendimento il digitale si è rivelato utile, soprattutto durante la pandemia. Le ricerche scientifiche, secondo Bonfanti, mostrano che il digitale è efficace per alcuni tipi di apprendimento, mentre per un apprendimento più profondo la carta è più indicata. Un uso esclusivo del digitale può portare a un calo del rendimento scolastico, senza contare i possibili effetti negativi sulla salute dovuti all'eccessiva esposizione agli schermi. L'esperienza e i dati raccolti dall'osservatorio, secondo Bonfanti, dimostrano che in certi ambiti e situazioni il digitale è stato utilizzato maggiormente e che questo ha portato anche ad aspetti positivi.


La scuola del futuro: digitale e analogico insieme

Tartaglino aggiunge che la scuola del futuro dovrà essere dotata di strutture digitali adeguate a supportare la didattica digitale. Il processo di affiancamento del digitale al libro di testo sarà lento, ma imprescindibile. 


La questione dei contenuti digitali a tempo limitato

La Senatrice Granato interviene chiedendo chiarimenti sulla durata limitata dei contenuti digitali associati ai libri di testo. Fa notare che la scadenza di tali contenuti ha un impatto economico sulle famiglie, che si vedono costrette ad acquistare nuovamente lo stesso libro per i figli minori. Chiede quindi se sia possibile rendere accessibili i contenuti digitali a tutto il nucleo familiare, evitando di dover acquistare più copie dello stesso libro. 


La normativa sulle licenze dei contenuti digitali

Bonfanti risponde alla Senatrice Granato spiegando che i contenuti digitali dei libri di testo seguono la normativa generale sui contenuti digitali, che prevede licenze a tempo limitato e con un numero massimo di dispositivi su cui possono essere utilizzati. Ogni editore decide la durata e il numero di dispositivi per i propri contenuti digitali. Al termine del periodo di validità, l'accesso ai contenuti digitali termina.


Suggerimento di modifica alla normativa

Il terzo oratore, in seguito alla risposta di Bonfanti, suggerisce di prendere in considerazione la possibilità di modificare la normativa sulle licenze dei contenuti digitali. 


Conclusione dell'audizione

Bonfanti conferma che prenderanno in considerazione il suggerimento, sottolineando che il problema non riguarda solo i libri di testo, ma tutte le licenze software. Il terzo oratore ringrazia i relatori e comunica che la documentazione presentata sarà disponibile online. 


Audizione 7 - Angela Biscaldi e Paolo Moderato - Video e sintesi

Intervento della professoressa Biscaldi

La professoressa Biscaldi afferma che gli strumenti di comunicazione non sono neutri, ma influenzano la nostra percezione della realtà, il modo in cui costruiamo relazioni e proviamo sentimenti, modificando la nostra stessa umanità. Questo sta accadendo anche con i nuovi media digitali.

Sostiene che l'introduzione di ogni nuovo mezzo di comunicazione, come la scrittura, la stampa a caratteri mobili, i mass media e i nuovi media, ha sempre generato discontinuità nei processi cognitivi e nelle relazioni tra generazioni e nei rapporti di potere. Cita l'esempio di Platone, che, vivendo la transizione tra cultura orale e scritta, criticava la scrittura per bocca di Socrate. Platone riteneva che la scrittura avrebbe bloccato l'apprendimento, sostenendo che si apprende solo attraverso il dialogo.

Biscaldi sottolinea che, nonostante le preoccupazioni iniziali, l'uomo ha imparato ad utilizzare la scrittura e i testi come strumenti di apprendimento. Cita poi altri esempi storici di panico sociale legato all'introduzione di nuove tecnologie, come le accuse di stregoneria rivolte agli stampatori del Cinquecento, le preoccupazioni di Lutero sulla diffusione della stampa a caratteri mobili e il dibattito tra apocalittici e integrati seguito alla diffusione dei mass media. Conclude con un aneddoto personale: suo padre, quando tornava a casa dal lavoro, si preoccupava che lei guardasse la televisione.

Nel suo intervento successivo, Biscaldi riprende il concetto di modellamento operato dai nuovi strumenti tecnologici, definendolo "incomparabilmente superiore" rispetto ai media del passato e quindi "molto più pericoloso", soprattutto in età evolutiva. Tuttavia, non crede che la soluzione sia la proibizione, ma la responsabilizzazione, in primis delle famiglie. Secondo la professoressa, i genitori non sono consapevoli dei danni che l'uso precoce di smartphone e tablet può causare ai bambini. Per questo motivo, ritiene fondamentale il ruolo della scuola, che deve spiegare ai genitori i pericoli di un uso scorretto di questi strumenti. Biscaldi conclude affermando che togliere il cellulare in aula durante le lezioni dovrebbe essere un atto di buonsenso da parte dei docenti, al fine di salvaguardare la situazione di apprendimento.


Intervento del professor Moderato

Il professor Moderato sottolinea come la psicologia, nata dall'incontro tra filosofia e medicina (fisiologia) si trascini dietro una serie di contraddizioni ereditate dai suoi "genitori". Cita come esempio il contrasto tra aspetti culturali e naturali, che in psicologia si traduce nella contrapposizione tra apprendimento (acquisizione di conoscenza) e biologia. Questa contrapposizione, secondo Moderato, non ha più senso alla luce delle attuali conoscenze sull'epigenetica, che dimostrano come l'ambiente possa modificare aspetti fino a poco tempo fa considerati immodificabili.

Secondo Moderato, la relazione tra parte biologica e parte psicologica è centrale per comprendere la relazione con il mondo digitale. Questa relazione si articola in tre punti fondamentali: interazionismo, contestualismo ed evoluzionismo.


Interazionismo: l'apprendimento è un processo di modificazione indotto dalle interazioni con l'ambiente e dalle esperienze sensoriali che conducono a nuove configurazioni di risposta agli stimoli esterni. L'uomo non può imparare nulla di nuovo da un punto di vista biologico, poiché i cambiamenti biologici sono molto lenti. La struttura biologica umana è rimasta pressoché invariata negli ultimi 40.000 anni. L'apprendimento consiste quindi nel configurare in modo diverso le proprie abilità, utilizzando gli strumenti culturali per superare i limiti biologici.

Contestualismo: l'apprendimento non si limita all'insegnamento, ma è un processo continuo e naturale che dura tutta la vita. Per gli esseri umani, essere culturali è un fatto naturale, e gli strumenti culturali sono parte integrante della loro natura. L'apprendimento è un processo adattivo che migliora le interazioni con l'ambiente circostante, ma non ha uno scopo predefinito. È un processo "cieco" in cui l'utilità di ciò che si apprende si manifesta solo a posteriori.


Evoluzionismo: l'apprendimento, come processo naturale, si contrappone all'insegnamento, che è una procedura artificiale, seppur naturale per gli esseri umani. L'uomo non è l'unico essere vivente ad insegnare, ma lo ha portato al suo massimo livello di sviluppo.

Moderato cita poi la metafora del fiume di Eraclito, secondo cui "nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume perché il fiume non è mai lo stesso e l'uomo non è mai lo stesso". Tutto scorre, e in un contesto in continuo mutamento è fondamentale tenere conto delle caratteristiche degli stimoli per poter gestire il fenomeno dell'apprendimento.

L'apprendimento è un processo "incarnato", che coinvolge tutto il corpo e i cinque sensi. L'esperienza sensoriale, il contatto diretto con le cose e il momento presente sono fondamentali per l'apprendimento. Nel contesto dei social media, questo aspetto assume un'importanza ancora maggiore, aprendo una riflessione sulla seduzione e la dipendenza.

Attraverso l'apprendimento si acquisiscono non solo contenuti, ma anche emozioni, sia positive che negative. Questo aspetto è particolarmente rilevante nel mondo digitale, dove la paura e il coraggio possono essere amplificati.

Esistono due tipi di apprendimento: per contatto diretto e per contatto indiretto. Il contatto indiretto avviene attraverso modelli (persone che agiscono, parlano e pensano) e linguaggio. L'ascolto di esperti in una commissione parlamentare rientra nell'apprendimento per contatto indiretto, in quanto si basa sull'acquisizione di conoscenze tramite descrizioni verbali.

Le conseguenze dell'apprendimento rappresentano il "lato oscuro" di questo processo.
Gli esseri umani apprendono anche ciò che non vorrebbero apprendere, sia in modo consapevole che inconsapevole. Questo aspetto va considerato anche dal punto di vista dell'insegnamento, in quanto non sempre ciò che viene appreso è desiderabile.

Moderato sottolinea l'importanza di una solida struttura culturale che faccia da impalcatura alle conoscenze, paragonandola all'architettura che regge un edificio. Senza una struttura forte, le informazioni reperibili su internet diventano una "marmellata" priva di senso. A questo proposito, cita un esempio menzionato precedentemente (senza specificare quale) per sottolineare l'importanza di una struttura che consenta di sfruttare al massimo le potenzialità del digitale.

Il professore conclude il suo intervento evidenziando il problema delle dipendenze legate al mondo digitale, citando il film "The Social Dilemma". Moderato si dichiara contrario ad una visione luddista del digitale, ma sottolinea la necessità di un uso consapevole e controllato delle nuove tecnologie, soprattutto nell'ambito dell'apprendimento.

Il senatore Cangini ringrazia Biscaldi e Moderato per la loro partecipazione e si rammarica per il poco tempo a disposizione. Concorda con Biscaldi sull'approccio non apocalittico da adottare nei confronti delle nuove tecnologie, ma sottolinea la novità del fenomeno attuale, che lo rende difficilmente paragonabile al passaggio dalla cultura orale a quella scritta. Secondo Cangini, i nuovi strumenti tecnologici non sono percepiti dai giovani come strumenti, ma come una parte di sé, un'appendice del corpo dalla quale è difficile separarsi. Cita studi neurologici e psicologici che dimostrano come questa "amputazione" psicologica renda difficile un uso intelligente della tecnologia.

Cangini evidenzia la pervasività dell'uso della tecnologia da parte dei giovani, che sono costantemente connessi per guardare video, scrivere, parlare sui social media.
Cita esperti ascoltati in precedenti audizioni che paragonano i meccanismi neurologici della dipendenza da tecnologia a quelli della dipendenza da droghe, rendendo difficile un uso equilibrato e moderato.

Il senatore si interroga quindi sulla possibilità di raggiungere l'obiettivo di educare i giovani all'uso consapevole della tecnologia, pur riconoscendone la difficoltà.

Propone quindi una serie di divieti, pur non appartenendo alla sua cultura :

  • Divieto di vendita di smartphone ai minori di 14 anni: misura già adottata in alcuni paesi occidentali e orientali.

  • Divieto di ingresso degli smartphone nelle scuole: gli studenti dovrebbero depositarli all'ingresso e ritirarli all'uscita, potendoli utilizzare solo durante la ricreazione.

  • Limitazione dell'uso del digitale nelle scuole: il senatore riconosce l'utilità del digitale nell'apprendimento, ma teme che il suo utilizzo in ambito scolastico possa incoraggiare un uso eccessivo anche al di fuori della scuola.


Cangini conclude affermando che non esistono studi internazionali che dimostrino l'utilità del digitale nei processi di apprendimento, mentre ne esistono molti che dimostrano il contrario.


Conclusioni

Vengono presentate due posizioni: da un lato, la necessità di un approccio responsabile e consapevole all'uso delle nuove tecnologie, dall'altro la preoccupazione per i rischi di dipendenza e per l'influenza negativa che un uso eccessivo può avere sui processi cognitivi e relazionali. Il dibattito rimane aperto e si conclude con una serie di interrogativi e proposte su come gestire al meglio questa sfida epocale.


Audizione 8 - Pier Cesare Rivoltella - Video e sintesi

Il Professor Rivoltella, presidente della Società Italiana di Ricerca sull'Educazione Mediale (SIREM), ringrazia per l'invito a parlare del rapporto tra digitale e apprendimento.


Il confronto tra epoche e tecnologie

Il professore cita il filosofo dei media Wilhelm Flusser e sottolinea come i confini tra le epoche storiche generino incertezza e dubbi riguardo alle nuove tecnologie. Cita Platone e la sua preoccupazione per il passaggio dall'oralità alla scrittura, definita "farmaco del ricordo o inibitore della memoria", e Lutero che, al tempo della Riforma, si interrogava se la stampa fosse "tecnologia di controllo o tecnologia di libertà". Il professore paragona queste incertezze a quelle attuali riguardanti i media digitali.


Complessità dell'apprendimento e determinismo tecnologico

Rivoltella mette in guardia dal considerare il digitale come unica causa di successi o fallimenti nell'apprendimento. L'apprendimento è un processo complesso, influenzato da molteplici fattori come insegnanti, relazioni sociali, contesto familiare e stimoli culturali. Critica sia il tecno-ottimismo che il tecno-scetticismo, entrambi esempi di determinismo tecnologico, ovvero la convinzione che la tecnologia da sola possa determinare comportamenti e valori. Cita l'esempio della scarsa riuscita scolastica di uno studente, che non può essere attribuita solamente all'uso del digitale.


L'importanza dell'essere contemporanei

Il professore cita l'educatore brasiliano Paolo Freire e il suo libro "Educar con Amidia". Secondo Freire, è fondamentale per gli educatori essere contemporanei al proprio tempo, comprendendo e integrando i media nella scuola, invece di temerli. Esclude l'ostracismo nei confronti del digitale, affermando che una scuola senza tecnologia appartiene al passato. Sostiene che i media digitali debbano essere integrati nella scuola sia come strumenti di apprendimento che come oggetti di riflessione culturale, per fornire agli studenti gli strumenti per interpretare la società contemporanea.


Nuovi fenomeni e l'impatto del digitale

Rivoltella identifica alcuni fenomeni legati all'apprendimento che richiedono attenzione: la prevalenza di lezioni frontali e di una lettura superficiale a scapito della comprensione profonda, la modifica dei tempi e dei ritmi dell'attenzione e la prevalenza dei pensieri veloci.

Per quanto riguarda l'attenzione, il professore fa una distinzione tra società tradizionali, in cui l'attenzione era focalizzata su un compito alla volta, e la società odierna, caratterizzata da una molteplicità di stimoli che frammentano l'attenzione. Descrive questo fenomeno come un "morcellage", un "prestare attenzione per piccoli assaggi successivi" che impedisce di concentrarsi su un singolo elemento. Paragona questa esperienza a quella dei senatori, spesso impegnati in processi paralleli che richiedono attenzione costante.


Pensieri lenti e veloci

Per spiegare la prevalenza dei pensieri veloci, Rivoltella cita il premio Nobel per l'economia Daniel Kahneman e la sua distinzione tra pensieri lenti e veloci. I pensieri veloci, basati su intuizioni e esperienze pregresse, sono utili per decisioni rapide, mentre i pensieri lenti, che richiedono analisi e valutazione, sono più adatti a decisioni ponderate. Tuttavia, nella società attuale, spesso non c'è tempo per i pensieri lenti, anche quando si affrontano problemi complessi che richiedono analisi approfondite. La nostra percezione, le nostre esperienze e la mancanza di tempo ci portano spesso a prendere decisioni affrettate.

La tecnologia non è la causa, ma...

Rivoltella chiarisce che la tecnologia non è la causa della superficialità nella lettura, della frammentazione dell'attenzione o della prevalenza dei pensieri veloci, ma è coerente con l'odierna economia del tempo. Cita il sociologo Hartmut Rosa e l'esempio dell'email: la tecnologia non obbliga a leggere e scrivere più messaggi, ma rende possibile farlo. Le rivoluzioni tecnologiche, sia quelle dell'era industriale che quella digitale, sono state motivate dal desiderio di tempo e dalla necessità di rispondere alla sua scarsità. La tecnologia, azzerando lo spazio e riducendo il tempo, favorisce un consumo rapido e distratto delle informazioni. Tuttavia, secondo Rivoltella, il vero problema non è la tecnologia in sé, ma la velocità e l'accelerazione che caratterizzano la società contemporanea.

Didattica a distanza e necessità di ripensamento

Il professore critica la didattica a distanza, che ha spesso privilegiato lezioni frontali e modelli di apprendimento tradizionali, trascurando pratiche partecipative, lavori di gruppo online e l'utilizzo di risorse aperte. Sottolinea come l'apprendimento non possa essere misurato solo in termini di tempo (Kronos), ma debba tenere conto anche della qualità e della profondità dell'esperienza (Kairos).

Punti chiave e la necessità di un cervello "bi-alfabetizzato"

Rivoltella riassume i punti chiave del suo intervento: la polarizzazione nell'analisi di opportunità e rischi del digitale, la molteplicità di fattori che influenzano l'apprendimento, il rischio di autolesionismo e inattualità di una scuola che esclude il digitale, e l'attribuzione della responsabilità dei cambiamenti cognitivi alla velocità della società contemporanea più che alla tecnologia in sé.

Propone di ripensare il curriculum scolastico, privilegiando la qualità sulla quantità delle informazioni e sviluppando un "cervello bialfabetizzato". Questo significa preservare le competenze legate alla cultura letteraria, come il pensiero sequenziale e la capacità argomentativa, ma anche sviluppare competenze legate ai nuovi alfabeti digitali, come il pensiero topologico, l'uso dell'analogia, la capacità previsionale, il decision making adattivo e l'alternanza tra immersione e distanziamento.

Intervento del Senatore Cangini

Il Senatore Cangini ringrazia il Professor Rivoltella e apprezza il riferimento a Kahneman e al suo libro "Pensieri lenti e veloci". Esprime perplessità riguardo all'affermazione di neutralità della tecnologia, sostenendo che la tecnica abbia sempre avuto un impatto significativo sulla storia umana.

Intervento del Presidente

Il Presidente si rivolge a Rivoltella, concordando sulla rilevanza del passaggio dalla società industriale a quella tecnologica. Paragona questo passaggio ad altri momenti storici decisivi, definendoli "tornanti".

Risposta del Professor Rivoltella al Senatore Cangini e al Presidente

Rivoltella risponde al Senatore Cangini riconoscendo che la tecnologia non è neutrale, ma sottolineando che essa offre diverse possibilità d'uso che dipendono dalle scelte umane. Cita l'esempio dell'oralità, che non è scomparsa con l'avvento della scrittura, ma si è trasformata in oralità secondaria [19, 22]. Fa riferimento agli studi sulla comunicazione verbale prima della scrittura, che dimostrano come fosse prevalentemente paratattica, come dimostrano testi come la Bibbia e i poemi omerici.

Per quanto riguarda l'impatto del digitale sulle capacità cognitive, il professore evidenzia come la ricerca offra risultati contrastanti. Cita studi che suggeriscono un impoverimento cognitivo a causa dell'uso eccessivo della tecnologia e altri che dimostrano come i videogiochi possano potenziare alcune funzioni cognitive, come l'abduzione e la capacità di previsione.

Rivoltella ribadisce che la tecnologia offre sempre un programma d'uso predefinito, ma anche la possibilità di utilizzi differenti a seconda delle scelte degli utenti. Cita l'esempio di Twitter, nato non come agenzia di informazione, ma che ha visto questa sua potenzialità realizzata dagli utenti.


L'esempio di Telescuola e l'importanza della presenza del digitale a scuola

Il professore porta l'esempio di Telescuola, un programma televisivo nato da un accordo tra RAI e Ministero dell'Istruzione negli anni '50 e '60. Definisce Telescuola un'esperienza "insuperata" che ha permesso di diffondere la cultura in un'Italia ancora caratterizzata da sacche di analfabetismo. Cita il maestro Manzi e il programma "Non è mai troppo tardi" che ha insegnato a leggere e scrivere a circa un milione e mezzo di italiani.

Secondo Rivoltella, Telescuola dimostra la capacità di comprendere le potenzialità educative di un nuovo mezzo come la televisione. Sostiene che anche oggi sia fondamentale dare spazio ai media digitali nella scuola, per due motivi principali: "naturalizzare, normalizzare, è sempre stato sinonimo di evitare i rischi" e colmare le lacune educative delle famiglie. Citando dati di ricerca, afferma che nel 90% dei casi le famiglie italiane non sono in grado di fornire un'adeguata educazione all'uso dei media digitali. Integrare i media digitali nella scuola significa quindi offrire a tutti gli studenti, indipendentemente dal loro background familiare, un'adeguata educazione in questo ambito. Conclude affermando che la preoccupazione per i rischi del digitale giustifica ulteriormente la sua presenza nella scuola, non solo come strumento, ma anche come oggetto di riflessione culturale.


Audizione 9 - Direttore della polizia postale - Video e sintesi

La dottoressa Nunzia Ciardi, della Polizia Postale, interviene in Senato illustrando il lavoro svolto dalla sua struttura, specializzata nel contrasto al cybercrime.

Struttura e Competenze della Polizia Postale

La Polizia Postale è presente su tutto il territorio nazionale con un servizio centrale, 20 uffici regionali e 80 uffici provinciali. Le sue competenze sono suddivise in macro aree: attacchi e protezione delle infrastrutture critiche, cyberterrorismo, crimine finanziario, social network, pedopornografia online e reati di aggressione online ai danni di minori.

Il servizio centrale dispone di tre centri operativi attivi 24 ore su 24: uno per la protezione delle infrastrutture critiche, il commissariato DPS online e il centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online, attivo dal 2006. Negli ultimi anni, quest'ultimo centro ha ampliato la sua competenza a tutti i reati di aggressione online ai danni di minori.


Evoluzione dei Reati Informatici e Impatto della Pandemia

Oltre alla pedopornografia, la Polizia Postale si occupa di fenomeni come adescamento, cyberbullismo, estorsioni sessuali, revenge porn, stupri virtuali, sfide social, gruppi dell'orrore e istigazione all'autolesionismo.

Durante la pandemia, i reati informatici hanno subito un aumento significativo, a differenza dei reati tradizionali che hanno visto una contrazione, ad eccezione dei femminicidi e dei reati familiari.


Accesso Abusivo alle Piattaforme di Didattica a Distanza

Durante la pandemia, si sono verificati numerosi casi di accesso abusivo alle piattaforme di didattica a distanza, con azioni che andavano dagli insulti agli insegnanti alla pubblicazione di materiale pedopornografico e di propaganda estremista, come la creazione di gruppi Telegram per disturbare le lezioni.


Adescamento Online e Estensione Sessuale: un Fenomeno in Crescita tra i Minori

Nel 2018 sono state presentate 14 denunce per adescamento online di minori di età inferiore ai 9 anni, salite a 26 nel 2019 e a 41 nel 2020. La dottoressa Ciardi sottolinea che questi numeri rappresentano solo la punta dell'iceberg, poiché non tutti i casi vengono denunciati.

Si evidenzia un abbassamento dell'età media delle vittime, con casi di bambini di 6-8 anni che, avendo a disposizione un dispositivo elettronico senza supervisione, vengono adescati o ricattati dopo aver scambiato materiale sessualmente esplicito.

La dottoressa Ciardi esprime preoccupazione per l'accesso precoce alla pornografia da parte di bambini e ragazzi, sottolineando l'impossibilità di quantificare i danni emotivi e psicologici derivanti da tali contenuti inappropriati per la loro età.

L'Importanza della Prevenzione e della Collaborazione

Nonostante l'emergenza pandemica stia finendo, la dottoressa Ciardi ritiene che il problema dei reati informatici resterà e richiederà soluzioni complesse.

La Polizia Postale svolge un importante lavoro di prevenzione nelle scuole, informando i ragazzi sui rischi della rete e fornendo loro strumenti per navigare in sicurezza.

La dottoressa Ciardi sottolinea l'importanza della consapevolezza digitale da parte degli adulti, spesso impreparati di fronte a questo mondo e incapaci di fornire un'adeguata guida ai propri figli.

Durante gli incontri nelle scuole, si assiste all'emersione di casi di cyberbullismo o altri tipi di persecuzione che i ragazzi non avevano il coraggio di confessare prima, a causa del senso di solitudine e vergogna che li accompagna.

La Polizia Postale collabora con le scuole, le associazioni di genitori, le associazioni di volontariato e altri attori importanti per creare una rete di supporto e prevenzione.


Proposte Legislative e Rafforzamento dei Servizi

La dottoressa Ciardi si rende disponibile a fornire al Senato materiale utile per elaborare una normativa che regoli l'utilizzo dei dispositivi elettronici da parte dei minori, al fine di proteggerli dai rischi della rete.

Viene sottolineata l'esigenza di implementare i servizi a livello centrale e territoriale per rendere più efficaci la verifica, il controllo e la condivisione di informazioni con i servizi sociali, creando una rete di intervento integrata.


Fascia d'Età più a Rischio

La fascia d'età più a rischio varia a seconda del tipo di reato: per l'adescamento online, la fascia più vulnerabile è quella della prima adolescenza, fino ai 15 anni.

Il revenge porn, invece, colpisce soprattutto le donne, in particolare giovani ragazze che, dopo la fine di una relazione, vedono le proprie immagini intime diffuse online senza consenso.



Per approfondire questi temi, suggerisco la visione di tutte le conferenze dell'ing. Giorgio Capellani, ad esempio:

Evoluzione del processo tecnologico e impatto del digitale sulle vite dei nostri figli (2019)
(https://www.youtube.com/watch?v=9-hukgt7Mdg)


Social Media: influenze nella vita quotidiana e cambiamento nelle dinamiche sociali (2019):
https://www.youtube.com/watch?v=07GXCO5qgc0


Scuola 4.0 - Adolescenti e tecnologie: dove stiamo andando (2023)?

https://www.youtube.com/watch?v=tC6m17vWb8U


Crescere nell'era digitale (2023):
https://www.youtube.com/watch?v=UsWl0pGc0Lg


Uso e abuso delle tecnologie: Come da adulti saper gestire le tecnologie per comprendere i nostri ragazzi e accompagnarli nella loro crescita (2025)
https://youtu.be/7ttFG50K-2s




Bene! Ora è FINALMENTE disponibile TUTTO quello che ogni genitore, insegnante e studente dovrebbe sapere sull'indagine del Senato in oggetto.

I cui video erano introvabili, mentre ora sono disponibili con i sottotitoli, con le trascrizioni complete scaricabili e perfino con le sintesi.

Ora si può far sapere a tutti, più facilmente, cosa causa il digitale sugli studenti e sul loro apprendimento!


Da parte mia cerco di andare nella direzione opposta, cioè FAR SVILUPPARE le capacità naturali di apprendimento e anzi rendersi sempre più padroni della propria capacità di imparare, in qualunque ambito: dalla musica alla matematica, dalla filosofia alla medicina, dalla teoria alla pratica. In parte anche con l'uso della tecnologia e dell'intelligenza artificiale in particolare.
Ma "cum grano salis".

Ho sintetizzato e condivido tutto quello che ho imparato, o inventato, sull’imparare in questo percorso:


E per gli adulti che sono già ben consapevoli dell'impatto che hanno le nuove tecnologie sulla propria vita, ma sono in grado di non esserne vittime... per gli adulti che vogliono usare la cosiddetta "intelligenza artificiale" in modo davvero intelligente, cioè a servizio del miglioramento delle proprie capacità naturali di comprensione e apprendimento... per chi ha tanta volontà o bisogno di studiare, ma ben poco tempo...


Per qualunque domanda sui questi due corsi, basta una email e risponderò al più presto. Buon apprendimento!

Luca Chiesi

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